
Com’è possibile parlare della morte di un genitore a un ragazzo?
È un argomento difficile da affrontare per un adulto, potete immaginare che impatto possa avere su uno spirito giovane e innocente.
Sette minuti dopo la mezzanotte lo fa e sceglie un veicolo potente, la verità.
Io lo so bene, perché mio malgrado ho vissuto un’esperienza del genere.
E forse proprio per questo motivo, questo romanzo mi ha toccato nel profondo.
Attraverso gli occhi di Conor, ragazzo di tredici anni e figlio di una malata di cancro, e l’incontro con il mostro, un antico spirito della Natura, si affronta un viaggio verso l’ineluttabilità ma anche verso la consapevolezza che la vita va avanti.
Disperazione, dolore, sofferenza, dubbio, paura, rabbia, senso di colpa, speranza. Tutto lo spettro delle emozioni riempie ogni pagina di questo racconto al punto che le ho sentite emergere dal profondo del mio cuore, riflesso di quelle che io ho provato durante il medesimo viaggio.
La storia di Conor è uno straziante inno alla vita, che non nasconde la dolorosa verità e le sue conseguenze, ma che ne mostra la reale forza, al di là di tutto.
Come genitore, non sarebbe facile consigliare questo libro ai miei figli, perché la speranza è che non debbano mai dover affrontare un’esperienza così in giovane età, però a volte capita, a me è capitato, e se avessi lo avessi letto allora, credo che mi sarebbe stato di grande conforto.
Lascia un commento